E’ successo anche a me.

A tutti la quarantena è arrivata in modo inaspettato, improvvisato. Io addirittura ero in Spagna per un corso di Bazi con Grand Master Chan ed ho rischiato di dover rimanere là, il mio volo per tornare a Milano è stato cancellato. Per fortuna il rientro a casa è stato garantito, sono dovuta passare da Londra ma a casa dai i miei cari, sono riuscita a tornare.

Mentre gestivo il come rientrare, il mio più grande pensiero era: io questo periodo lo voglio vivere a CASA, il mio rifugio, il mio vestito, il mio posto… CASA mia…  quanto tempo? non importa, basta essere a CASA.

Credo che ognuno di noi si è trovato in una situazione simile, anche se per come si stava vivendo “di corsa”, la casa era diventato quasi un dormitorio o un posto di passaggio tra un impegno e l’altro, è il posto più intimo che abbiamo. L’abbiamo scelto, o ci è toccato, ma le nostre cose sono lì, i nostri ricordi, il nostro presente ed i nostri sogni.  Quale posto più “sicuro” per passare la quarantena?

E’ così finalmente sono arrivata a casa e tutto è diventato “virtuale”, anche la mia amata lezione di acquerello che normalmente mi serve come valvola di sfogo e come pretesto per andare in città, visto che io già da molto vivo in un piccolo paese, nelle colline, immersa nella natura.

Questo mondo virtuale mi ha travolto come un fiume in piena, grandi opportunità, ma appuntamenti serrati e di ogni tipo. Così di fretta ho fatto la mia postazione acquerello, dove potevo, dove mi è stato più facile, come una persona che sono e non come consulente Feng Shui.

Dopo quasi due mesi di frustrazioni, le mie colleghe di pittura producevano enormi quantità di disegni, io rimanevo indietro e molto scontenta dei miei risultati. Finché un giorno di un pò di “lentezza”, mi sono data una pausa e mi sono detta…. ma dove sono seduta…. sono nel peggior posto che ci si possa sedere… schiena scoperta, guardo un muro, sono nel passaggio del corridoio, se qualcuno apre la porta l’energia più veloce arriva a me… certo lo studio è mio e ci entra solo mio marito non è un luogo pubblico e mi sono seduta dove era più libero oppure più “facile”.  Quando ho fatto la prima lezione ero di fretta, non ho “pensato” ho solo agito e poi la mia postazione è rimasta sempre quella.

Ma io non rendevo come le mie colleghe, non mi sedevo tra una lezione e l’altra a fare esercizi, cosa che di solito faccio…c’era qualcosa che non andava… è beh si! mi sono seduta male!

Ho girato la mia postazione, guardando le finestre, con le spalle coperte, guardando la porta e non più di fianco… FINALMENTE! 

Sono tornata a dipingere con più piacere, ho fatto anche qualcosa extra corso che non avevo più fatto, ci sto più ore, e anche il risultato dei “dipinti” è migliore.

Ecco un altra conferma di come la nostra relazione con la casa è collegata al nostro “sentire”, io so tutti i principi del Feng Shui, sono consulente dal 2010, ho tantissimi clienti, insegno, ma nel mio spazio, sono solo una persona, certo, ci sono giorni che mi estraneo dal mio collegamento stretto con la casa e posso “vedere” di conseguenza, applicare e modificare, ma quando “vivo” come tutti la casa è lo specchio di quello che sono, di quello che sta succedendo in me: sono solo Paola.